
Con questo incontro L’ATELIER DELLA STORIA VENARIESE CONCLUDE IL CICLO DI INCONTRI CULTURALI DEL 2022.
A conclusione del ciclo 2022 degli incontri culturali dell’Atelier della storia venariese Andrea Scaringella traccia un bilancio più che positivo.
Sono passati 6 mesi dall’inizio degli incontri dell’Atelier della Storia venariese che hanno segnato una modalità di collaborazione virtuosa tra diverse realtà del territorio: il Consorzio delle Residenze reali Sabaude, la Pro Loco, la Fondazione Via Maestra innanzitutto, con l’Assessorato alla Cultura dell’Amministrazione comunale che ha promosso ed inserito in una cornice istituzionale le varie iniziative rendendole possibili.
Credo che la formula sia piaciuta, a giudicare dalle presenze sempre numerose nelle varie sedi sempre diverse che abbiamo scelto per le conferenze: anche questa formula itinerante è servita per conoscere diverse realtà del territorio.
Quando appunto 6 mesi orsono abbiamo iniziato questa avventura, eravamo consapevoli innanzitutto di un principio fondamentale: molti di noi per studio o semplice passione hanno svolto individualmente ricerche di storia locale, animati però dalla volontà di condividere analisi, scoperte e riflessioni che ne scaturivano, tra di noi e soprattutto con la comunità. Non pensiamo infatti possano avere valore o senso studi e ricerche se non vengono condivisi e messi a confronto, ed è quello che abbiamo cercato di fare con la vostra partecipazione.
E così abbiamo tutti insieme con voi compiuto in questi 6 mesi un lungo viaggio nel tempo che mi piace qui rievocare nelle sue tappe principali, anche per ringraziare tutti coloro che ne sono stati protagonisti:
1) alla Biblioteca Civica, sede del primo incontro, ci siamo immersi nell’archivio storico del Comune, aiutati lo ricorderete da Davide De Franco ed Elisa Tealdi che ci hanno fatto capire cos’è un archivio storico conducendoci tra i suoi segreti e curiosità…
2) al Centro Conservazione e Restauro, Paolo Anzile ci ha poi accompagnato a passare in rivista i vari reggimenti di stanza alla Venaria Reale, con un documentatissima relazione sulla Venaria militare con immagini interessanti ed inedite: sembrava quasi di risentire l’odore del grasso dei fucili e della polvere da sparo tra i cannoni delle mitiche Voloire, mentre nelle diapositive scorrevano le mappe e le foto di quei luoghi com’erano allora e che vediamo quotidianamente un po’ trasformati; con Giancarlo Colombatto abbiamo poi compiuto un lungo circoscritto dettagliato sorvolo sull’aeroporto storico di Venaria e i suoi primi aerei.
3) Poi è stata la volta proprio qui, a Sant’Uberto, di Andrea Merlotti: e non potevamo che rivivere per magia riti e i simboli della vita di corte dei Savoia con la rappresentazione del potere e i rapporti privati che stavano dietro.
4) Al quarto appuntamento siamo stati alla Mandria: di nuovo De Franco ci ha spalancato le porte del tempo arrivando alla “Venaria prima di Venaria” con racconti di avvenimenti, nomi di luoghi e persone che probabilmente da secoli non venivano più rievocati pubblicamente e che pure hanno segnalato la storia di questi posti.
5) Il quinto appuntamento al Teatro della Concordia è stato il trionfo della curiosità e del sapere nascosto, grazie a Ettore Maschio e Alessandro Cappelletto che ci hanno svelato aneddoti vari (tutti storicamente documentati) sulla Venaria, facendoci notare anche presenze significative del nostro ambiente urbano che spesso passano inosservate (il tutto è stato pubblicato nel loro ultimo libro).
6) e 7) Ci sono poi stati altri 2 appuntamenti, quelli più recenti, presso la Parrocchia di Santa Maria e di nuovo in Biblioteca, dedicati all’archivio parrocchiale con le sue vicende e alle ricerche sulla storia industriale di Venaria: di nuovo De Franco, don Nigra, Ettore Maschio ed Elisa Tealdi sono stati protagonisti di queste serate insieme a voi per i dibattiti che seguivano.
Stasera si termina il ciclo con l’ottava conferenza, si chiude il cerchio a Sant’Uberto: nei giorni della ricorrenza dedicata al Santo patrono dei cacciatori, non potevamo non concludere con la Vénerie e l’arte musicale dei suonatori del corno da caccia, un altro fondamentale aspetto identitario della Venaria Reale.
La conferenza/dialogo, tenuta da Giorgio Marinello e Pietro Passerin d’Entrèves dell’Accademia di Sant’Uberto, sarà moderata dal collega Tomaso Ricardi di Netro al quale cedo la parola non prima di chiedere un applauso doveroso per tutti i relatori che si sono succeduti, in particolare per una persona che con la sua competenza, la sua passione, anche la sua arte diplomatica ha coordinato tutte queste iniziative e che dobbiamo ringraziare: Ettore Maschio…
Andrea Scaringella