ARTE SELVAGGIA: La pittura astratta di Antonio De Michele, alla sua prima personale. [4-7 maggio 2023]
Come inizia a dipingere De Michele?
Antonio nella vita è un autista per una ditta statale. Nel 2016 inizia a dipingere su vecchie tavole di recupero – supporti poveri con talora ancora i segni evidenti della loro vecchia destinazione d’uso – su cui applica dello smalto con una misteriosa inventiva che chiama “arte selvaggia”.
Cosa è questa “arte selvaggia” e cosa vuole comunicare?
De Michele, nei suoi quadri, trova lo sfogo per i suoi stati d’animo a volte quieti ma molte volte aggressivi. Lo stile di De Michele è astrattismo puro, un astratto che, come diceva Paul Klee, “non ripete le cose visibili, ma rende visibile”.
All’obiezione stereotipata secondo cui questi quadri li potrebbe fare anche un bambino risponde molto schiettamente: “fateli voi!”
C’è un quadro che sfugge dall’astrattismo puro, una madonna dedicato alla nonna, “l’unica persona che mi ha voluto bene” dice De Michele.
Da dove nasce questa passione per il riciclo creativo?
Antonio De Michele nasce a Torino nel 1970 in una situazione familiare complicata. Figlio di genitori separati e bambino solitario, si costruisce i giocattoli da sé perché quelli che gli venivano regalati non gli piacevano.
L’arte del riciclo lo accompagnerà per tutta la vita e troverà modo di esprimersi con il restauro di diversi oggetti a cui dare nuova vita.
I suoi materiali poveri redivivi, i suoi quadri, li immagina come migliorativi delle atmosfere di zone chiuse, vecchie e abbandonate, zone della casa come soffitte, cantine, magazzini e garage.