PRO LOCO
ALTESSANO - VENARIA REALE APS

L’INDUSTRIA E LA CITTÀ: Cambiamenti sociali ed economici attraverso le carte di archivio
Incontro del 28 ottobre 2022, Biblioteca Civica di Venaria Reale

Oltre 60 persone, hanno seguito con notevole interesse l’incontro culturale “L’Industria e la città”, il 7° di un ciclo di 8 incontri, organizzato dall’Assessorato alla cultura della Città, dal Consorzio della Residenze Reali Sabaude e dall’Atelier della storia Venariese emanazione della Pro Loco Altessano-Venaria Reale. Presenti tra il folto pubblico vi erano il vice-sindaco Gianpaolo Cerrini, l’Assessore alla Cultura Marta Santolin, che ha rivolto un saluto dell’Amministrazione e ha sottolineato la volontà della città di realizzare l’Hub della Cultura e di dare all’Archivio Storico una sede degna della tradizione storica della. In sala erano presenti molti rappresentanti di associazioni e il sig. Emilio Lanza, erede di una antica famiglia di imprenditori venariesi.

Elisa Tealdi, archivista dell’Archivio Storico di Venaria Reale, ha presentato una apprezzata relazione nella quale ha tracciato, proiettando reperti e documenti d’archivio, la storia, le vicende e curiosità legate alle industrie venariesi, rivelando anche aspetti sconosciuti o poco noti. Nel corso della serata è stato proiettato un video, realizzato da Vittorio Billera dell’Ufficio Comunicazione del Comune di Venaria Reale, con una intervista ad Emilio Lanza che ha illustrato lo svolgimento del lavoro nella conceria di famiglia.

I lavori sono stati introdotti da Ettore Maschio, promotore dell’Atelier della Storia Venariese, il quale ha sviluppato il tema dell’industrializzazione a Venaria Reale partendo dalla proto-industria presente sul territorio di Venaria fin dal 1670 quando Carlo Emanuele II fa costruire dal Castellamonte un filatoio per la seta naturale che verrà affidato al conte Giovan Francesco Galleani imprenditore torinese proprietario di filande in Piemonte.

Egli prosegue sottolineando che nel corso del ‘700, Venaria gode di una eccezionale abbondanza di acqua necessaria per far girare ruote motrici idrauliche, ma anche di estesi impiantamenti di gelso, necessari per l’allevamento dei bachi da seta, che insieme ai successi economici del Galleani, creano le condizioni di base per uno sviluppo sul territorio di diversi filatoi facendo diventare il borgo un importante centro di produzione serica.

Alla fase proto-industriale, ha sottolineato Ettore Maschio, segue poi una fase di industrializzazione caratterizzata dalla presenza di opifici medio-piccoli: la Conceria Lanza; le filande Boglione, Gagliani, Musy, Babaroux e Canfari; i mulini Sola e Gandini; la Trombotto, una fabbrica di chiodi e “punte di Parigi”; uno stabilimento metallurgico (Musta-Bucciotti) e una tipografia, la Streglio.

Con la Restaurazione il complesso della Reggia, definitivamente abbondonato dai Savoia, viene venduto al Ministero della Guerra che installa nelle strutture auliche importanti reggimenti di cavalleria. In quell’epoca la società venariese subisce una nuova stratificazione sociale: nasce e si afferma la media borghesia, caratterizzata dai commercianti, che prolificano in seguito alla presenza di un grande numero di soldati, dai piccoli proprietari terrieri, che trovano un discreto ristoro economico dalla presenza di molti cavalli in dotazione alla Cavalleria e da un non trascurabile numero di persone impiegate nella burocrazia militare.

La narrazione prosegue con l’arrivo a Venaria Reale della grande industria. Nel 1927 vengono avviati 2 grandi stabilimento della SNIA Viscosa che producono fibra tessile artificiale e relativa filatura, mentre le Manifatture Martiny, già attive dal 1895 sul territorio venariese, amplia lo stabilimento che produce materiale isolante e impermeabile con 250 operai.

Il nuovo polo industriale richiama un gran numero di operai che giungono a Venaria Reale in 3 grandi ondate: nella prima che parte dal 1927 si assiste ad un progressivo abbandono delle campagne, molti giungono dalle Valli di Lanzo, per prestare la loro opera presso la SNIA. Una seconda ondata si verifica sin dall’inizio degli anni ’30, provenienti dal Triveneto e una terza ondata, più articolata, si sviluppa dal 1931 al 1941 e poi negli anni ’50 e ‘60 del dopoguerra proveniente dal centro e dal sud Italia. La città non è attrezzata ad accogliere un così grande numero di persone per cui le soluzioni abitative si presentano subito precarie e inadeguate: si procede da un sovraffollamento nelle case, alla occupazione di spazi non adatti alla vita delle persone, dal riadattamento delle numerose caserma ormai in disuso, alle costruzioni di baracche sul greto del Ceronda. Questa precarietà abitativa genera notevoli problemi sanitari e di sicurezza ma crea anche le condizioni per instaurare solide forma di solidarietà e di mutuo soccorso tra la gente.

Nel dopoguerra, dopo il periodo della ricostruzione, il tessuto industriale venariese è in forte ripresa dovuta anche all’esaurimento del territorio torinese che costringe gli imprenditori ad espandersi nella prima cintura. È il momento delle medio-grandi industrie: la Cromodora con i suoi 950 operai; le Officine Meccaniche Giargia, 165 operai; l’Algat ,137 operai; L’Elettrorava, 90 operai; l’Aspera e la MG alle quali si affianca la OVR già presente prima e che in questo periodo si amplia fino a raggiungere i 250 operai.

A partire dal 1970, a seguito di una intensa crisi economica, il tessuto industriale venariese subisce un arretramento, la città si espande sia sotto il profilo edilizio che urbanistico e le grandi quantità di aree verdi coltivabili progressivamente scompaiono, favorendo una continuità tra l’abitato torinese e quello di Venaria.

Gli anni a cavallo del 2000, con il grande restauro della Reggia, Venaria Reale assume sempre più una vocazione turistica e questa nuova condizione favorisce più gli aspetti ricettivi, di accoglienza e di cultura che finiscono di mettere in secondo piano la tradizione industriale.

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L’Atelier della Storia Venariese sta già lavorando al programma degli incontri del 2023 e considerando il successo del ciclo di incontri che si sta concludendo saprà certamente proporre argomenti di sicuro interesse.

La galley delle foto della serata